“Non vogliamo la stessa etichetta energetica per lavatrici e prodotti di climatizzazione”
La proposta dell’UE non convince le associazioni che chiedono etichette differenziate per i prodotti legati alla refrigerazione, al condizionamento e alle pompe di calore (RACHP).
Come AREA siamo uniti in una presa di posizione contro la decisione (preliminare) dell’Unione Europea di applicare l’etichettatura energetica valida per televisori e lavatrici anche su prodotti legati alla refrigerazione, al condizionamento e alle pompe di calore (RACHP).
In un documento firmato da EPEE (European Partnership for Energy and the Environment), AREA (European Refrigeration, Air Conditioning and Heat Pump Contractors) e AIE (European association of electrical contractors), le associazioni lamentano forti preoccupazioni circa l’estensione dell’Energy Label in questione nel settore degli impianti B2B.
“Un prodotto professionale – scrivono le associazioni – funzionerà in modo diverso a seconda dell’applicazione in cui viene utilizzato. I sistemi RACHP sono solitamente molto complessi e quindi devono essere progettati in base a specifiche esigenze del cliente”.
“Queste etichette – dichiara Graeme Fox, past-president di AREA – sono state originariamente progettate per elettrodomestici bianchi e non c’è nulla da dire. Ma estenderle anche a prodotti che variano per dimensioni e portata non è per noi la cosa giusta”.
Ricordiamo che la Commissione europea in precedenza ha avviato uno studio di revisione della direttiva sull’etichettatura energetica e prevede di pubblicare le sue proposte entro l’estate, insieme al piano di lavoro sulla progettazione ecocompatibile per il periodo 2015-2017.