22-01-2016

Aumentano le imprese certificate F-Gas. De Giovanni: "Un onere non completamente giustificabile"

Probabilmente per effetto delle lettere inviate dal Ministero dell'Ambiente alle imprese iscritte ma non certificate al registro F-Gas, a dicembre 2015 risultano 48.262, in aumento rispetto alle 46.847 di luglio e alle 45.154 di gennaio.

Le imprese certificate, quelle che hanno convertito la loro certificazione provvisoria in definitiva, sono passate dalle 12.964 di gennaio 2015 alle 15.898 di luglio, per arrivare alle quasi 20mila (19.856 per l'esattezza) di dicembre. In percentuale, le imprese in possesso del certificato definitivo sono progressivamente aumentate, passando dal 29% di gennaio al 41% di dicembre.

Il dato sulla certificazione delle persone iscritte mostra invece un aumento dalle 67.692 di gennaio 2015 alle 73.437 di dicembre, mentre quelle certificate sono passate dalle 44.578 di gennaio alle 47.851 di luglio per arrivare alle 51.324 di dicembre. In termini percentuali si è passati dal 66% al 70%. Incrociando i numeri risulta chiaro che molte imprese hanno evitato di certificarsi per certificare - ad esempio - un loro dipendente, inviato a fare manutenzioni e installazioni con una partita Iva. 

Inoltre, poiché il dato stimato delle imprese che operano nel settore della refrigerazione e della climatizzazione è più elevato (circa 54mila), risulterebbero circa 10mila le imprese che non si sono iscritte al registro e che quindi operano fuori dalle regole.

"Riteniamo, però, che in alcuni casi si tratti di sopravvivenza", dice Gianluca De Giovanni, presidente di Assofrigoristi, "pura autodifesa da costi che, sebbene dovuti, non comprendiamo". 

"Oltre al fatto che un certificato F-Gas non qualifica a ritenersi frigorista, riteniamo che tale atteggiamento sia comprensibile se, dal Ministero, apprendiamo che il certificato personale può bastare per operare, ad esempio, nelle aziende dei nostri clienti che acquistano F-Gas nell'ambito di organizzazioni complesse per fare manutenzione ai propri impianti senza dover certificare l'azienda stessa" sottolinea il presidente De Giovanni. 

"Perché si mortifica le imprese che operano nella refrigerazione e nella climatizzazione con l'onere del certificato aziendale non accompagnato da una certificazione di competenze come la UNI 13313, se poi, i clienti, possono in autonomia operare con gli F-Gas senza doverlo fare?". Si tratta di una disparità, in effetti, incomprensibile, che speriamo possa essere corretta in fase di implementazione del nuovo regolamento 517.