04-02-2016

REFRIGERAZIONE PASSIVA: DALLA SPERIMENTAZIONE TRENITALIA ALLA LOGISTICA INTEGRATA

VENEZIA – In occasione di Fruit Logistica, la fiera europea per eccellenza del comparto fresh fruit and vegetable, iniziato il 3 febbraio a Berlino e che durerà fino a venerdì 5 febbraio, prenderà luce l’iniziativa Fresh food corridors, il progetto approvato nell’ambito del bando Connecting Europe Facility – Transport 2014 volto a favorire lo sviluppo di un corridoio logistico integrato ed innovativo per i prodotti agri-food provenienti dal Medio Oriente per via marittima che, attraverso gli scali di Capodistria, Venezia e Marsiglia, sono diretti “su ferro” verso i mercati del Nord Europa.

L'interesse per il nostro settore viene dall'innovazione tecnologica perseguita sin dai primi anni 2000 da Trenitalia che vede ora la luce. 

Tanti gli elementi di innovazione del progetto (che vede tra i partner l’Autorità Portuale di Venezia), finalizzati a facilitare i flussi di traffico nel segmento agri-food, tra i quali il coinvolgimento a 360 gradi degli operatori logistici, provenienti prevalentemente da Paesi terzi non-UE del Mediterraneo, ma la sperimentazione di una nuova tecnologia per la refrigerazione dei container incentrata su un innovativo sistema di autoalimentazione elettrica prodotta dal movimento del treno è quello che ci interessa.

Oltre ai carri auto-alimentanti per i container reefer, con condotta di alimentazione elettrica installata lungo tutta la colonna treno, si è sperimentato un sistema di casse frigorifere coibentate con sistema ad accumulo posto sul tetto del contenitore, un progetto nato nel1998, per iniziativa dell’ENEA e con la collaborazione del Gruppo FS e di Uniontrasporti, che costituirono un Consorzio per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie per il trasporto innovativo (TRAIN) con sede a Trisaia, in Basilicata. Il Consorzio realizzò, anche in collaborazione con soggetti terzi e utilizzando cofinanziamenti nazionali, europei e regionali., programmi di ricerca e sviluppo d’interesse nel settore dei trasporti e della logistica con l’obiettivo, attraverso l’introduzione dell’innovazione in questi settori, di rompere il tradizionale isolamento che il Mezzogiorno ha finora subìto, non solo rispetto al resto del paese, ma addirittura rispetto all’intera Europa. Fra i progetti realizzati vi è la cassa mobile a refrigerazione passiva che non necessita di sistemi d’alimentazione esterna (un sistema di refrigerazione “statica” viene attivato alla partenza del viaggio garantendo condizioni ambientali ottimali di conservazione per oltre 5 giorni). È applicabile, in alternativa ai gruppi frigoriferi diesel elettrici, alle unità di carico intermodali attualmente utilizzate per il trasporto delle derrate deperibili come i container e le casse mobili, ai vagoni ferroviari e semirimorchi stradali coibentati.
In estrema sintesi, il principio del sistema a refrigerazione passiva si basa sulla capacità di “caricare” in un accumulatore termico ad alta efficienza le frigorie necessarie per mantenere le condizioni ottimali (temperatura ed umidità relativa) all’interno dell’unità di carico per il periodo di autonomia termica predeterminato. Durante il funzionamento la temperature viene mantenuta costante ai valori ottimali mediante l’assorbimento, progressivo e proporzionale al fabbisogno, di tutto il calore passante attraverso le pareti dell’unità di carico e di quello generato dai prodotti ortofrutticoli freschi. L’elevata superficie di scambio ed il D T minimo tra l’aria e la superficie stessa, evitano la deumidificazione dell’aria e la conseguente disidratazione e calo peso dei prodotti ortofrutticoli, rendendo inoltre superflua ogni funzione di sbrinamento. La refrigerazione passiva permette di ottenere una qualità di conservazione superiore a quella dei sistemi convenzionali (gruppi frigoriferi diesel-elettrici), con minori costi di esercizio e manutenzione. La flessibilità operativa è potenzialmente ottimale, in quanto non viene utilizzata alcuna fonte di energia durante il funzionamento con evidenti benefici per i vettori del trasporto intermodale. Analizzando brevemente le caratteristiche tecnico-operative che denotano le potenzialità logistiche dell’ unità di carico dotata di sistema a refrigerazione passiva, anche in funzione delle esigenze del vettore marittimo, si possono evidenziare le seguenti opportunità:
· assenza di parti meccaniche per la produzione del freddo e conseguente:

- abbattimento del pericolo di avarie al sistema refrigerante e della relativa interruzione della catena del freddo; 

- riduzione della probabilità di danni alla merce per mancato freddo; 

- riduzioni dei premi assicurativi per danni al carico; 

- diminuzione dei costi di riparazione e manutenzione. 

· maggiore autonomia termica ( da 3 a 6 giorni senza interventi esterni ); 
· minori costi di gestione per l’assenza dell’alimentazione a gasolio per il funzionamento del gruppo refrigerante ; 
· assenza di limitazioni operative, dovute alla necessità di fonti di energia, nell’utilizzazione dell’unità di carico a refrigerazione passiva con vettori marittimi ed in particolare ferroviari; 
· possibilità di utilizzare l’unità di carico come magazzino temporaneo essendo dotata di “gambe” di appoggio che la rendono autonoma dal pianale ferroviario o stradale; · abbattimento dell’inquinamento acustico ed ambientale; 
· mantenimento dell’umidità relativa necessaria ad evitare danni ai prodotti per disidratazione ed avvizzimento; 
· mantenimento costante nel tempo (almeno dieci giorni) delle caratteristiche organolettiche originarie dei prodotti ortofrutticoli, elemento che permette tra l’altro di: 
- svincolare, almeno in parte, il fattore trasporto dal fattore tempo; 
- programmare la tempistica delle spedizioni con maggiore flessibilità a tutto vantaggio della logistica dei trasporti intermodali condizionata da orari di partenza da rispettare; 
- utilizzare sistemi di trasporto meno veloci di quello “tutto strada”, ma più economici, sicuri e meno inquinanti, mantenendo ugualmente la precisione della data e dell’ora di consegna al mercato.

Sembrano dunque evidenti i potenziali vantaggi del sistema a refrigerazione passiva anche per la logistica dei vettori marittimi, vantaggi che si potrebbero concretizzare in una maggiore accessibilità del comparto del fresco ai trasporti multimodali alternativi al tutto strada.

Già nell’agosto del 2002 la Divisione cargo di Trenitalia sperimentò le proprietà frigorifere della cassa durante tre viaggi di prova tra la Sicilia e la Germania;il buon esito delle prove condusse la Divisione all’approvvigionamento di 60 casse, poi utilizzate sin dal 2004. 

Il progetto, presentato a Fruit Logistica, inoltre, si presenta in linea con la politica europea in materia di supporto e sviluppo delle “Autostrade del Mare”, favorendo la fruibilità, l’interoperabilità e l’integrazione della catena logistica oltre che un controllo in tempo reale del processo di trasporto door-to-door (garantendo trasparenza, visibilità e sicurezza).