CALENDA: “MIGLIORARE LA PRODUTTIVITA’ E LA COMPETITIVITA’ DELLE IMPRESE DELLA MECCANICA CHE ESPORTANO PER AGGANCIARE LA CRESCITA E PORTARLA IN ITALIA”
Il ministro Carlo Calenda stimola gli imprenditori di ANIMA e rilancia sul tema dell’efficienza energetica
In diretta streaming, e dibattendo con Caprari, presidente di Anima-Confindustria, la federazione delle industrie della meccanica, il ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda si è impegnato a trasferire agli imprenditori molte delle attività che il suo ministero ha intrapreso per rimettere in moto la produzione ed i consumi a cascata. presente in sala, invitata, l'associazione Assofrigoristi, che ha seguito con interesse la convention.
“Occorre migliorare la produttività e la competitività delle imprese, in particolare della meccanica, per agganciare la crescita estera e farla diventare interna” ha affermato sin dall’inizio dell’intervento. Come a dire, non ci nascondiamo dietro a un dito: l’Italia migliora ma la vera crescita è quella estera, e lo sforzo per la ripartenza deve vedere protagonista il comparto della meccanica, che con il 65% di esportazioni porta valore nei nostri territori.
“Al contrario dei piani del passato, Industria 4.0 non parte dalla presunzione della politica di sapere di più delle imprese, ma, al contrario, si è partiti dalle imprese”, ha continuato. Ha anche annunciato che “provvederemo ad estendere il cosiddetto tempo di esecuzione dell’investimento. Oggi, infatti, a seguito dell’arrivo degli ordinativi solo nel secondo trimestre dell’anno, i produttori sono troppo carichi per permettere il rispetto delle norme. Occorre allungare il tempo di installazione dei dispositivi e delle attrezzature per permettere di apprezzare le conseguenze positive del piano stesso”.
Inoltre “anche se non c’è ancora certezza dei numeri per la Legge di Bilancio, e quindi non c’è la sicurezza dell’iper ammortamento per il 2018, siamo convinti che a settembre, per l’appuntamento con la seconda cabina di regia di Industria 4.0 – dove si parlerà di lavoro e si farà il punto sull’attuazione – si potrà essere più precisi e….ottimisti”.
E’ stato molto chiaro e pragmatico nell’affermare che la
produttività si recupera con un piano di investimenti privati, che, rispetto a
quelli pubblici hanno il pregio della maggiore velocità di esecuzione e quindi
di tempi più rapidi di ricaduta sul sociale. Insomma un keynesismo aggiornato
all’attualità che condividiamo.
“Tutto il sistema italiano deve adeguarsi. Anche il SEN, il nuovo piano
energetico nazionale, lo abbiamo impostato come una I.4.0 per un settore
diverso”.
Anche se in ritardo e ancora criticato da più fronti, Calenda sostiene che il SEN è agganciato fortemente al COP21, “e ne sarà un traino”. “Il tema centrale è l’efficienza energetica, e sarà il tema su cui investiremo di più. Vogliamo su questo un nuovo grande sviluppo tecnologico. Sarà infatti denaro speso per avere in Italia una crescita manifatturiera specifica in un settore dove possiamo essere leader. Non ripeteremo più gli errori fatti sulle rinnovabili”.
A completamento del SEN ha annunciato poi una serie di “politiche attive” sulle industrie energivore.
Rivolgendosi alla platea, ed in sala c’era anche il presidente di Assofrigoristi, ha dichiarato: “ditemi quel che funziona e quel che non ha funzionato, ed aiutateci a far sì che il buono scenda nel paese reale. Riteniamo i “corpi intermedi” estremamente importanti per realizzare il progresso del Paese”.
Abbiamo raccolto spunti e interessanti riflessioni sulle quali l’associazione dovrà, in concerto con ANIMA, presentare delle proposte per realizzare quello che abbiamo definito l’ecosistema industriale allargato, a cui appartengono le aziende dell’installazione e manutenzione professionali che permettono il reale raggiungimento delle prestazioni e delle efficienze auspicate.
La Direzione