Ispezione e bonifica di impianti di climatizzazione: la Guida Inail
L’opuscolo pubblicato da INAIL, organizzato in schede, permette di identificare tutti i rischi connessi alle singole fasi di lavoro p
L'Inail ha pubblicato l'opuscolo “Impianti di climatizzazione: salute e sicurezza nelle attività di ispezione e bonifica”, che fornisce agli operatori del settore informazioni utili a prevenire infortuni e malattie professionali correlabili alle attività di ispezione e sanificazione degli impianti di climatizzazione.
L'opuscolo intende inoltre contribuire alla riduzione dei rischi lavorativi attraverso la promozione di comportamenti sicuri e del corretto utilizzo di attrezzature e dispositivi di protezione collettiva e individuali, fondamentali per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.
Per consentire l’associazione dei rischi alla specifica fase operativa, viene fornita una descrizione di massima delle diverse fasi che caratterizzano gli interventi di controllo e ripristino dei sistemi aeraulici. Esula dagli scopi dell’opuscolo l’indicazione di procedure operative per la pulizia e sanificazione degli impianti; per eventuali approfondimenti in merito alle molteplici modalità di intervento, si rimanda alla consultazione della documentazione dedicata.
INAIL omette però di ricordare sin dall'introduzione che SOLO GLI INSTALLATORI REGOLARMENTE ISCRITTI AL REGISTRO DELLE IMPRESE IN POSSESSO DEI REQUISITI TECNICO PROFESSIONALI (art. 4 D.M. 37/08) LETTERA "C" POSSONO ACCEDERE AGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE, salvo poi appaltare la parte del lavoro specifico alla Ispezione e bonifica ad altre aziende specializzate, per poi verificare il comportamento dell'impianto e la sua integrità a valle del processo di santificazione.
La garanzia per tali lavori, in senso tecnico, è legata alla conformità degli impianti, implicando la conoscenza di materiali e procedure tecniche altamente specialistiche, che non può essere sganciata dalla consegna della dichiarazione di conformità o di rispondenza rilasciate dall’impresa installatrice o da un tecnico abilitato.
Fatta questa precisazione, dunque, è valido quanto riportato dall'INPS....
“Gli impianti aeraulici – si legge nell'introduzione - sono utilizzati per controllare le condizioni termo-igrometriche degli ambienti di vita e di lavoro, per assicurare un adeguato ricambio d’aria e per abbattere le concentrazioni di polveri e altre particelle aerotrasportate; tuttavia, se non sono adeguatamente gestiti, possono diffondere nell’ambiente inquinanti di varia natura: microrganismi patogeni, allergeni, polveri, fibre e agenti chimici. Pertanto, l’impianto può divenire una fonte di rischio per gli occupanti e per i tecnici impegnati in eventuali operazioni di manutenzione e pulizia.
Per mantenere gli impianti in buono stato di conservazione e puliti è necessario controllarli regolarmente per accertarne lo stato igienico, manutenerli ed eventualmente sanificarli.
Durante qualsiasi tipo di intervento, in considerazione dei rischi specifici effettivamente o potenzialmente presenti, è necessario adottare tutte le misure preventive e protettive utili a garantire la salute e la sicurezza degli operatori.
L’opuscolo, organizzato in schede, permette di identificare tutti i rischi connessi alle singole fasi di lavoro effettuate durante:
- l’ispezione visiva
- l’ispezione tecnica
- la bonifica
e per ogni rischio associato alle diverse fasi, fornisce indicazioni circa i comportamenti, le attrezzature e i dispositivi di protezione da adottare.
Inoltre, sono fornite delle schede di sintesi relative ai DPI da utilizzare per ognuna delle fasi di lavoro e una scheda per le emergenze sulla quale annotare nomi e numeri utili da contattare in caso di emergenza".
La Redazione