27-06-2018

RAPPORTO ENEA 2018 SULL'EFFICIENZA ENERGETICA. GRANDE SPAZIO PER LE PdC

L'Agenzia Nazionale per l'Efficienza Energetica di Enea ha pubblicato il "Rapporto Annuale Efficienza Energetica 2018", che propone l'analisi e i risultati delle policy di efficienza energetica del nostro Paese.

Gli argomenti  principali trattati nel volume sono:

1. Il contesto normativo
2. Domanda e impieghi finali di energia e intensità dell’energia
3. Analisi del raggiungimento degli obiettivi nazionali
4. Efficienza energetica nell’industria
5. La promozione dell’efficienza energetica e il ruolo dell’Energy Performance Contract
6. Gli NZEB in Italia: strumenti e prospettive
7. Il financing dell’efficienza energetica
8. Energy Poverty
9. Comunicazione e Informazione
10. Strumenti per la pianificazione energetica regionale e locale

Per ciò che riguarda il nostro settore, spiccano le Pompe di Calore nell'ambito dell'analisi dei piani di riqualificazione energetica della pubblica amministrazione (dove saranno centrali).
Segnala poi il Rapporto che il numero di pompe di calore incentivate con le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica (circa 17.000 nel 2017) è di gran lunga inferiore rispetto a quello osservato sul mercato nazionale. La stima dei pezzi venduti da utilizzare nel settore residenziale come impianto di riscaldamento primario, è pari a circa 173.000 per il 2017, di cui circa 126.000 split e multisplit aria-aria (Figura). La riduzione dei consumi conseguita tramite nuovi interventi di installazione di pompe di calore eseguiti nel 2017 è pari a 0,024 Mtep/anno: per il periodo 2014-2017 il risparmio complessivo è pari a 0,083 Mtep/anno, a partire dal 2011 il risparmio conseguito sale a 0,134 Mtep/anno.

Sempre dai primi risultati dell’Osservatorio ENEA, la maggior parte di NZEB applica un set ridotto di tecnologie: cospicuo isolamento di involucro, pompe di calore elettriche (per lo più aria-acqua) e impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica è la combinazione più frequente, con la variante della caldaia a condensazione abbinata a impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria. Ne consegue che il vettore elettrico risulta prevalente.

Diffusa a circa la metà dei casi la ventilazione meccanica controllata con recupero di calore. Irrilevante appare invece la percentuale di teleriscaldamento e l’uso di biomasse rispettivamente in ambiente urbano e rurale, anche nei climi più freddi e in presenza dei soli servizi di riscaldamento e acqua calda sanitaria.

La Direzione