Dopo SISTRI: arriva il Registro elettronico nazionale. Cambiano le regole sulla tracciabilità dei rifiuti per le imprese
Confermata, nel disegno di legge di conversione del decreto Semplificazioni, la soppressione del SISTRI e l’istituzione del nuovo Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti. Saranno tenuti ad iscriversi al Registro, entro il termine che sarà individuato con un decreto attuativo, gli enti e le imprese che effettuano il trattamento dei rifiuti, i produttori di rifiuti pericolosi che li raccolgono e li trasportano a titolo professionale, commercianti e intermediari, nonché i consorzi istituiti per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti.
Quali sono i nuovi adempimenti per le imprese?
Il 29 gennaio il Senato ha approvato il decreto Legge che oltre a sancire l'abolizione del Sistri dal 1° gennaio 2019 (già comunicato da Assofrigoristi) istituisce il Registro Elettronico Nazionale per la tracciabilità dei rifiuti.
Lo hanno già soprannominato Sistri 2.0, e dovrebbe costare molto meno del suo predecessore, ossia 1,6 milioni di euro per l'avvio e tre milioni l'anno per la gestione. Istituendo il nuovo Registro, il Decreto Semplificazioni sancisce la definitiva morte del Sistri e per la fase transitoria mantiene la documentazione cartacea per il 2019. Ora la conversione del decreto, con i relativi emendamenti, passa alla Camera, che deve votare entro il 12 febbraio.
Come comunicato da Assofrigoristi, si precisa che "le imprese frigoriste non dovranno pagare alcun contributo nel 2019, ma - quelle soggette - solo nell'anno successivo, quando partirà il nuovo sistema, alla cui implementazione Assofrigoristi sta già collaborando con il ministero dell'Ambiente e l'Albo Gestori Ambientali". Gianluca De Giovanni, presidente di Assofrigoristi, commenta: "Il nuovo sistema, costando soltanto 3 milioni l'anno, rispetto ai quaranta che costava il Sistri, dovrà far sì che i contributi annuali che verranno chiesti alle imprese non saranno mai pari alle centinaia o migliaia di euro pagati dai vettori negli anni passati, ma solo a modesti importi necessari all'autofinanziamento di un sistema efficiente e funzionale di controllo dei rifiuti trasportati in Italia".
I Soci riceveranno a breve ulteriori informazioni relative all'applicazione delle norme.
La Direzione