04-02-2019

Dopo SISTRI: arriva il Registro elettronico nazionale. Cambiano le regole sulla tracciabilità dei rifiuti per le imprese

Confermata, nel disegno di legge di conversione del decreto Semplificazioni, la soppressione del SISTRI e l’istituzione del nuovo Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti. Saranno tenuti ad iscriversi al Registro, entro il termine che sarà individuato con un decreto attuativo, gli enti e le imprese che effettuano il trattamento dei rifiuti, i produttori di rifiuti pericolosi che li raccolgono e li trasportano a titolo professionale, commercianti e intermediari, nonché i consorzi istituiti per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti. 

Quali sono i nuovi adempimenti per le imprese?

Il disegno di legge di conversione del decreto Semplificazioni, ora all’esame della Camera, prevede l’istituzione del nuovo Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti, gestito direttamente dal Ministero dell’Ambiente: il SISTRI ha dunque un successore.

Il 29 gennaio il Senato ha approvato il decreto Legge che oltre a sancire l'abolizione del Sistri dal 1° gennaio 2019 (già comunicato da Assofrigoristi) istituisce il Registro Elettronico Nazionale per la tracciabilità dei rifiuti.

Lo hanno già soprannominato Sistri 2.0, e dovrebbe costare molto meno del suo predecessore, ossia 1,6 milioni di euro per l'avvio e tre milioni l'anno per la gestione. Istituendo il nuovo Registro, il Decreto Semplificazioni sancisce la definitiva morte del Sistri e per la fase transitoria mantiene la documentazione cartacea per il 2019. Ora la conversione del decreto, con i relativi emendamenti, passa alla Camera, che deve votare entro il 12 febbraio.

Come comunicato da Assofrigoristi, si precisa che "le imprese frigoriste non dovranno pagare alcun contributo nel 2019, ma - quelle soggette - solo nell'anno successivo, quando partirà il nuovo sistema, alla cui implementazione Assofrigoristi sta già collaborando con il ministero dell'Ambiente e l'Albo Gestori Ambientali". Gianluca De Giovanni, presidente di Assofrigoristi, commenta: "Il nuovo sistema, costando soltanto 3 milioni l'anno, rispetto ai quaranta che costava il Sistri, dovrà far sì che i contributi annuali che verranno chiesti alle imprese non saranno mai pari alle centinaia o migliaia di euro pagati dai vettori negli anni passati, ma solo a modesti importi necessari all'autofinanziamento di un sistema efficiente e funzionale di controllo dei rifiuti trasportati in Italia".

I Soci riceveranno a breve ulteriori informazioni relative all'applicazione delle norme.

La Direzione