28-05-2019

FINCO: BUROCRAZIA IL VERO FARDELLO DEL NOSTRO PAESE

Dalla Newsletter FINCO N. 05/2019

Vediamo se la Ministra Bongiorno riesce dove hanno fallito, sì dobbiamo dire fallito, una decina di suoi predecessori quasi tutti animati da buone intenzioni in relazione al problema in oggetto e quasi tutti soggetti di valore: da Bassanini a Cassese, da Frattini alla Madia, da Brunetta a Patroni Griffi, da Baccini a Urbani, per citare in ordine sparso.

Molte buone intenzioni, alcune anche notevolmente condivisibili (come ad esempio l’applicazione del FOIA - Freedom of Information Act - da parte della Madia), nulli o quasi nulli i risultati nel Sistema. La burocrazia è rimasta onnipotente e frenante - appunto un fardello per il Paese. Perché? Perché siamo in questa disperante e tragica situazione che influisce su tutta la vicenda economica italiana.

Uno dei motivi è che all’attenzione “creativa” non è seguita la dovuta attenzione - che deve essere ossessiva - in fase di applicazione e di controllo delle norme innovative previste. Controllo vuol dire rigore, impegno, impopolarità, tutte cose indigeste per chi fa politica.

In secondo luogo la causa è uno strapotere pervasivo ed anomalo del (anzi dei) Sindacato che non si registra in alcun altro Paese occidentale sviluppato e che si spinge sino alla interlocuzione sulle nomine e nell’organizzazione del lavoro, nonché sulle premialità “di merito” costantemente attribuite a pioggia. Questo si innesta su una totale assenza della cultura del servizio ed una certa “smemoratezza” circa il giuramento che tutti i funzionari pubblici fanno all’atto della nomina.

Qualcuno pensa che esageriamo?

E che dire allora della vicenda del dirottatore dello scuola-bus di Crema: condannato per molestie sessuali su minori e con la patente sequestrata per guida in stato di ebbrezza e poi assunto per guidare un au-tobus di bambini!? Le banche dati pubbliche - Polizia stradale, Motorizzazione, Inps, Asl, Casellari giudiziari - non dialogano tra loro, per cui le cause del sequestro della patente non erano state notificate al datore di lavoro e nemmeno la condanna, definitiva, per molestie, con un anno di pena sospesa (chissà perché). Ecco di cosa stiamo parlando.

Ed è solo un esempio.

Sotto questo profilo e dato quanto precede, desta non poca perplessità il piano di assunzioni program-mate nella P.A. senza che prima si siano consolidati meccanismi seri di controllo costante della produttività, assunzioni che comprendono la stabilizzazione di un rilevante numero di precari (situazione non piacevole, per carità), di oltre diecimila addetti alle pulizie e ausiliari etc..

Occorre poi un po’ di criterio nella dislocazione territoriale, curando che avvenga principalmente nell’interesse degli utenti e non di coloro che vengono assunti. Sono troppi i dipendenti nella P.A.? Sono pochi? Non è questo il punto. Il punto è come lavorano, quanto sono (o non sono) efficienti, quanto sono organizzati e controllati, a partire dalla Dirigenza.

Ed a proposito di fardelli - diciamo meglio di “oneri impropri per le imprese” (per tutti i cittadini in realtà, ma noi qui ci occupiamo di impresa) - sia consentito accennare brevemente anche ad un altro aspetto.

L’Italia è un paese che soffre di bassa produttività, abbiamo le vacanze scolastiche più “ampie” del mondo, in agosto le città italiane sono anacronisticamente chiuse. Soprattutto i tempi della giustizia sono inaccettabili, tali da minare alla base la certezza del diritto. E cosa fanno i Magistrati per dare il “buon esempio”? Si allungano le ferie!

Il loro Organo di autogoverno, il Consiglio Superiore della Magistratura, decide infatti di aumentare di quindici giorni le vacanze estive dei Magistrati (niente udienze dal 15 luglio al 7 settembre)!

Ma bene...