CONTROLLI FGAS, NESSUNA DEROGA NE' SOSPENSIONE.
Con l'evolversi dell'epidemia da Sars-Cov-2 poi divenuta la malattia comunemente nota come Covid-19, sin dallo scorso 8 marzo, le attività produttive e di servizio sono state drasticamente azzoppate a causa delle (giuste) limitazioni agli spostamenti e alla concentrazione di persone necessari per fronteggiare lo sviluppo dei contagi.
Con il DPCM del 22 marzo 2020, e con il suo "famoso" allegato 1, poi aggiornato dal MiSE il 25 marzo con uno specifico Decreto, si è anche definito le attività "essenziali" (tra cui i frigoristi con i codici 33 e 43.2). Nonostante ciò, a fronte delle raccomandazioni del Governo e della Protezione Civile, nonché del Ministero della Salute, molte attività sono state ridotte al fine di espletare solo quelle attività necessarie al mantenimento delle "filiere" strategiche per non affossare il Paese, tra le quali quella alimentare, zootecnica, ospedaliera e farmaceutica.
Questo è stato tradotto dalla maggior parte delle imprese, nella chiusura dei cantieri e nella limitazione degli interventi "a chiamata" a quelli sostanzialmente "straordinari". Tutta la manodopera necessaria per gli interventi ordinari è stata, eticamente e provvidenzialmente, eliminata. Gli interventi economici di emergenza del Governo hanno consentito anche di valutare la possibilità, per quel motivo, di attingere alle ore rese disponibili di Cassa Integrazione per il personale non operativo.
Ad oggi, circa l'80% delle Imprese del settore è "aperta", ma a ranghi ridotti, proprio per far fronte a tale situazione.
Ciò nonostante, nel mentre ogni Ministero decretava per limitare le attività obbligatorie ai fini della tutela della salute pubblica, il Ministero dell'Ambiente nulla proferiva per tutte le attività relative agli Interventi obbligatori per gli Operatori relativi alla regolamentazione F-Gas e potenzialmente sanzionabili in virtù del D.Lgs 163/2019.
"Da una parte lo Stato ci chiede di limitare al massimo le attività per effettuare solo quelle straordinarie ai fini della tutela del nostro personale (immaginiamo) e di tutti i cittadini" riferisce il presidente di Assofrigoristi Gianluca De Giovanni, "ma dall'altra, nel silenzio assordante degli uffici romani, nulla dice per derogare o sospendere quelle attività a supporto degli Operatori che le nostre aziende sono o sarebbero chiamate ad effettuare per il contenimento delle emissioni di fluorurati. Questa ambi valenza non si spiega....".
L'associazione ha chiesto da oltre un paio di settimane sia al Ministero che alla DG Clima della Commissione UE di esprimersi nel merito di quei controlli richiesti a norma dell'art. 3.3 e 4 del Reg. (UE) 517/2014 che, a tutti gli effetti, possono ritenersi di "routine", ovvero ordinari, ma a parte una generica risposta di interessamento al tema, non si è ottenuta alcuna azione.
"I Clienti e Operatori si stanno comportando in modo difforme: alcuni per nostra e loro tutela, hanno richiesto l'interruzione dei controlli, altri, invece, richiedono che non venga interrotto il servizio e altri ancora - che magari non hanno contratti di manutenzione in essere - non se ne curano affatto. Siamo in una situazione al limite della legalità" continua De Giovanni."In assenza di risposte e comunicazioni in merito da parte delle autorità, potrebbe buttare a mare l'opportunità del rispetto ligio della nuova regolamentazione, se non, in qualche caso, mettere a repentaglio la salute pubblica" conclude De Giovanni.
"Ci attenderemmo un qualche elemento di chiarezza" indica anche Marco Masini, direttore di Assofrigoristi. "Una voce chiara che, anche indicando l'inapplicabilità di una deroga (perché l'ambiente è un'emergenza altrettanto grande, sostengono in molti) ma che faccia piazza pulita di dubbi ed incomprensioni che, ad oggi, in mancanza di risposte lasciano a chiunque l'interpretabilità di: salvo la salute o salvo l'ambiente?".
Sta di fatto che, in "punta di diritto", ad oggi senza deroghe ne sospensioni, tutti gli obblighi di cui al Regolamento Fgas e relative sanzioni sono in vigore al 100%.
La Redazione