21-12-2015

SOSTEGNO ALLO STATEMENT ASSOFRIGORISTI/ATF DA PARTE DI ANGAISA: UNITI PER L’AMBIENTE E LA PROFESSIONALITA'

Assofrigoristi ha raccolto con entusiasmo l’adesione di Angaisa per il supporto al documento (Statement) presentato al Ministero dell’Ambiente lo scorso novembre relativo al prossimo accoglimento del Regolamento 517 nella legislazione nazionale. “Si tratta del riconoscimento di necessità e criticità che si sono manifestate con l’applicazione del DPR 43/2008 e che, con una attenta implementazione del Regolamento 517, potrebbero trovare soluzione” sottolinea l’ing. Marco Masini, direttore operativo di Assofrigoristi. “Un segnale forte per il legislatore che, vedendo una platea sempre più ampia a sostegno di tali tematiche non potrà voltarsi dall’altra parte”.

“Nell’ultimo incontro con Assofrigoristi, abbiamo ritrovato molte delle posizioni e delle proposte che come Angaisa elaborammo in fase di introduzione del DPR 43” sottolinea il segretario generale Corrado Oppizzi.  “Non potevamo dunque esimerci dal sottoscrivere lo Statement che Assofrigoristi e ATF hanno presentato al Ministero dell’Ambiente”.

Anche Marco Buoni, segretario generale ATF, esprime soddisfazione per la scelta di sostenere lo Statement comune: “Si tratta di un forte segno di comunanza di intenti. D’altronde, nelle battaglie di categoria, solo l’unità può e deve rappresentare al meglio le posizioni e le scelte di carattere tecnico-politico”. 

Ciò non di meno, Oppizzi sottolinea la delicatezza di una delle questioni introdotte dallo Statement legata alla segnalazione di un contenimento dell’azione delle aziende del settore aderenti ad Angaisa che hanno promosso ed operato per la certificazione F-Gas in supplenza degli enti deputati. “In mancanza di una adeguata platea di installatori certificati, anche i nostri soci hanno dovuto farsi parte attiva per riconoscere la professionalità di molti operatori che, sebbene in mancanza del certificato, erano comunque in grado di partecipare al mercato”. Oppizzi e Masini fanno su questo fronte comune: “Le norme che obbligano a possedere certificazioni anche in presenza di competenze, non possono prescindere dal tener conto del fatto che esiste un mercato con numeri tutt’altro che modesti che necessita, al tempo stesso, di crescita professionale, ma anche di operatività. Le società che hanno operato in tal senso non sono colpevoli d’altro che d’aver sostenuto il settore, ma son pronte  a fare un passo indietro, a patto che la disponibilità di operatori qualificati nel settore sia sufficiente per sostenere l’economia del freddo e della climatizzazione”.

Insomma, il fronte del riconoscimento professionale, della riduzione dell’impatto ambientale a causa dei gas refrigeranti ad elevato effetto serra e della tracciabilità ha un nuovo alleato.